"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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martedì, gennaio 22

Questa strana città ... The Sequel! Postumo

Il Prequel ero io, ... quando mi avete conosciuto. Ora sono come la solita(ria) particella di sodio imbottigliata nel traffico di gente a piedi per i budelli di Barcinona. Ieri notte tornavo al loculo (che non oso chiamare casa) e un'esplosione dinamitarda ha distrutto la vetrina di un negozio a 20 metri dai miei passi ... il terrore e' durato un istante. Breve e fragile. Poi la norma ha ricomposto ogni fatto, ogni netturbino spazzava la sua porzione di mattoncini stradali e i ristoratori hanno proseguito le reverenze ai clienti ingordi di europeismi. Che dire? Che fare? Non so, sono un puro-casual spettatore e testi-monos ... Pardon, deliquio in arrivo fra sirene di volanti, 5 in tutto ... un'impronta digitale per ognuna ... Meglio andarsene, ho pensato frammemme'.
Dovessero pensare che io ... vestito cosi' ... che vengo da ...
NONNONNNONNNONNNONNONNNNONNNNONNNO! Quatto quatto, mi sono fatto i fatti miei e vuelvo all'habitacion. Ogginvece sono andato a caccia di case, quasi quasi cerco a caso fra le ins(it)er(se)zioni su In(si)te(te)r(.)net, e ho incontrato una rara collezione di individui interessanti, chiaccheroni ma interessanti. Due ad ex(te)emplum: Greg - americano, gay, 44 anni, Peter Pan nel cuore - che mi ha raccontato dell'america anti-Bush e pro-Bush(ide) e di come da anni viaggia e vive senza costruire. Poi Mario - (ex)italiano, fuma erba perche' il tabacco gli ha provocato un tumore alla gola (al telefono sembra Nightmare), sulla cinquantina adelante, Pater Pan anche lui (vorrei aver sbagliato ma l'ho scritto apposta) - abbiamo chiaccherato per due ore amabilmente capendo entrambi che non avrei mai vissuto nella sua topaia/piccionaia del quarto piano.
Fattosta' che oggi mi rode alquanto e ho deciso di cadere liberamente nella rabbia gioconda dello scrivere a Voi ... sopportez moi svp. E, se vi interessa, mangio schifezze da quattro giorni perche' non mi va di fare la spesa finche' vivo con l'arpia.
Godo del gusto che provo rubandole a volte le patate, i pomodori o addirittura olio e peperoncini per la pasta, ma lei gode ancora di piu' aprendo l'acqua fredda in cucina mentre io faccio la doccia ... quindi siamo (im)pari. Forse gode di piu' alle tre di notte chiusa in camera col suo uomo che la sculaccia ... BRRRR mi viene la pelle d'oca al pensiero, che schifo! Brutta, vecchia, sgorbia, scorfana e chi piu' ce n'ha piu' ne metta.
Vabbene, stoppo il piagnisteo altrimenti mi fate Ministro dei Costerni. Adiós paradós ...
Alessandro alias Haikel alias Bak alias ..... PerchiccheSsia. E' piu' vero cio' che dico o cio' che penso? e' vero per me farli coincidere. "Non avercela con me, e' la mia natura" disse lo scorpione alla rana che aveva punto a morte mentre la stessa lo traghettava per il guado tranquilla che la necessita' comune la proteggesse. Fiato please.

posted on 09-12-2004
19:08

E' proprio vero: necessita' fa virtu'. Cercare casa riesce bene solo quando siamo in uno stato di necessita', quando l'urgenza preme e tira fuori il meglio di noi.

E' un'avventura per la citta', un'occasione per conoscere gente strana soprattutto quando non conosci quasi nessuno. Soprattutto e' entusiasmante sapere di andare a vivere con dei perfetti sconosciuti di cui ti dovrai fidare, con cui dovrai condividere la caffettiera, scambiare opinioni e libri, litigare, festeggiare, etc etc. Anche se non ti piacciono. E pensi sempre: "Tanto al limite me ne vado".

Non so se Roma offre questa possibilita', forse non l'ha offerta a me. Nessun rimpianto.

Oggi vivo in una casa affittata a mio nome con Sabrina e Felix. Tutto completamente diverso. Io, sempre lo stesso (?) in questa strana citta' ...

O<-<

1 commento:

Prisma ha detto...

Interessante questo sguardo a posteriori su un passato che si riflette nel presente...

Sempre a proposito di specchi...

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