"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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venerdì, febbraio 12

LASER BOA




E' un buio oscuro a circondarmi... freddo e buio.
Mi immobilizza quasi lasciandomi senza fiato, solo un sottile filo d'aria mi vibra nella gola, come se mi fosse concesso di rimanere al confine per testimoniare.
mi sento toccare da mille e mille scaglie che non distinguo dalla mia pelle, mi circondano con delle spire sempre più strette fino a che non cominciano a brillare in rombi dai bordi colorati di rosso e blu. Rombi che sbocciano in fasci di luce che arrivano ovunque ... ad infinite distanze.
Io comincio a scivolare ed arrotolarmi con esso, con questo freddo essere che ha cambiato la mia forma nella sua. La mia testa si protende sulla sua a sovrastarla e vibriamo veloci come saette verso dei punti luminosi nel vuoto.
Vedo galassie e nebulose passarmi accanto senza voltarmi, non ne ho bisogno se i miei occhi si avvicinano alle tempie, anche il freddo è ormai un ricordo lasciato indietro.
In questo volo sinusoidale non ho peso, e il tempo si contorce nei pensieri di ciò che ero. Vedo la terra e il sole per ciò che sono in tutti i possibili punti.
Io e il mio omologo viaggiamo in ogni direzione come fotoni paralleli ... e come noi intere popolazioni di altri sè.
Colto da appetito e ambizione decido di superarmi ... mi allungo a toccare con la lingua chi sta davanti a me e mordo la sua coda ... mordo e succhio e inghiotto quanto più veloce posso questo pasto di luce.
Non so come possa raccontarlo ma il suo corpo si curvò in un cerchio e quando inghiottii la mia stessa testa ogni luce sparì ...

E' un buio oscuro a circondarmi... freddo e buio.

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