"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

Gli ultimi commenti ...

sabato, luglio 28

Lo sguardo di Samuel

Questo è l'elogio di uno sguardo.
E' il pensiero scatenato da due pozzi neri, due oscurità dagli argini mobili e creativi.
E' un vuoto immaginario fatto di due vuoti convergenti, due vortici che aspirano la luce senza lasciarla tornare indietro.
E' uno generato da due, è sincronia e coordinazione.
E' spavento e collera, è fede e mistero.
E' bellissimo e spaventoso.
E' lo sguardo di Samuel.

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martedì, giugno 26

Il meteo der Zagaja su Facebook

Clicca sull'immagine per capirne di più!
La domenica alle 18.30 è l'ora in cui vuoi andare via ma non ce la fai ...
E' quel freddo che eviti nelle giornate fredde di Maggio, mentre Roma è calda da noi giù nella giungla tira il vento... da Scirocco, poi Ponente, Maestrale, Maestralone, Libeccio, Libeccione; ed io come un surrogato di bandiera rossa usavo la bussola della mela, poi le mappe Google della Lega ... quelli seri.
E' in quella afosa domenica di tanti anni fa che capii cosa rischi di tuo, quando il mare tirava forte verso Sud, mentre un vento caldo ci picchiava... il mare voleva giocare solo con se stesso.
Per fortuna ce n'è solo una ogni stagione, quella che ti svolta tutto in discesa ... una specie di esame da superare per essere in regola con gli impegni.
Ora Capo-cotta ha retto la prima ondata di caldo ... sono pronto, in guardia!



sabato, giugno 23

E' questo ciò che ritrovo sotto gli occhi,
La somma di una giornata altrove che si somma alle precedenti.
Una vita, un romanzo, un film...
Qualcosa che nasce da una combinazione fortuita.
"Bagnino da dove spira oggi il vento?" - "Guarda la bandiera rossa ... Indica che il pericolo sono io, Capo-cotta!"

CAPO-COTTA!
Er Meteo der Zagaja



lunedì, giugno 18

Destinazione Capocotta Sunset

Non credevo di dormire così tanto ... eppure esco puntuale da casa. 8.20 in tempo per scavalcare il tornello del trenino ed andare verso levante.
Scendo e insieme a me una valanga di disperati che altro non aspettavano che stressarsi coi mezzi pubblici di domenica ... d'estate ... al mare ... destinazione Capocotta Sunset!
Sempre puntuale incontro la ciclista ... lei prende il treno con la bici, e poi pedala. Giustamente ma chi glielo fa fare di respirarsi odore di ascella pezzata di buon mattino. Ma a me non frega molto, io ho la musica nelle orecchie ... voi penserete che l'odore mica si ascolta ... eppure la musica giusta per svegliarsi attiva una specie di sinestesia dei sensi, un gradevole tappeto sonoro che ti ovatta un pò tutto per generarti suoni dentro... quasi ad immaginarseli.
Traffico, l'autista anche lui un pò perso dentro ai fatti suoi, arrivo tardi di 5 min... e trovo i vigili in spiaggia, spariscono cani e nudisti e si monta la postazione, in attesa di un tenero e giusto cazziatone.
La giornata scorre veloce e viene il pigro pomeriggio ... non cederò alle tue lusinghe mio caldo sole a picco torreggiante!
Sono le 17.30, liquido amici ed avversari di scacchi, libero i bibitari da questo gioco di un-due-tre-stella e mi immergo in un sogno...



Mi risveglio alle 19.30, tramonto Dar Zagaja a Capocotta, due trans in un tramonto da cartolina nuotano urlandosi ispaniche bestemmie e povero il coccodrillo gonfiabile, unico palloncino fuor di pelle, a far da cavallo marino ad uno di questi due signori in pausa.
Mio cugino a sognar con me di fare cinema, come fosse solo una sequenza di fotogrammi. Una testimonianza della cretività marina.

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domenica, marzo 11

Altrove dentro di me



Sveglia(?) delicata ma decisa ...
un morso intenso al panettone sgonfio e un sorso di pompelmo liquido.
Esco senza troppe spiegazioni e come in un film c'è il cambio scena: sto guidando una boing car, di quelle che ti fanno apprezzare le buche.
Tante cose hanno scandito questa giornata: il sorriso delle conigliette, la foto del capitano Kirk, il cinese col sombrero e la fisarmonica che suona stornelli, il candido fiume che scorre contro i gabbiani e le barche a remi, i ponti che si oppongono offrendo il fianco, isole controcorrente, il cielo che copre il ghetto infilandosi fra i palazzi e le macerie, l'odore di dolci e carciofi, la radio giusta, le risate giuste, le torte giuste, il sole, le vele, i finestrini abbassati, gli alberi accoglienti, il caffè ...
L'importante è non svegliarsi mai veramente, restare appesi alle nuvole dei sogni e dell'inconscio e mescolare tutto in un minestrone di momenti sacri, quei momenti che solo un piccolo dio interiore sa apprezzare e a tale scopo ti guida con angeli e demoni, ballate e stornelli, una scacchiera di macchie delebili in cui le regole sgocciolano via su un piano inclinato.
Una finestra aperta verso la primavera, un giorno degno dei miei ricordi catalani. Finalmente sono altrove dentro di me.

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