"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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venerdì, dicembre 28

Usefool

Ancora in trappola, ancora nascosto fra le righe di un testo.
La stanchezza e il sonno hanno la meglio su Tony che ormai ha perso la nozione del tempo.
Immagina di essere una rana ... una rana che nuota nel profondo e sordo silenzio del suo stagno.
Immagina che questo stagno sia sconfinato, e che all'improvviso ogni gesto sia cosi' spontaneo come un respiro di alta montagna, mentre i polmoni bruciano per l'apnea.
Immagina un banco di meduse fluorescenti che illuminano questo spazio liquido dalle buie pareti.
Immagina di attraversarle come una cometa il sistema solare ... mentre i polmoni bruciano per l'apnea, sempre di piu'.
La mente e' al limite, i pensieri sono sempre piu' vaghi e distorte come anagrammi le parole ripetute una sull'altra, senza mai essere pronunciate.
La pressione e' una montagna che svetta e grava sul petto ... mentre i polmoni bruciano per l'apnea, sempre di piu'. Sempre di piu'.
C'e' una assurda certezza di scivolare in basso, in profondita'. E le gambe automaticamente insistono nell'arrampicarsi attraverso il fluido ... che si fa sempre piu' denso mentre i polmoni bruciano per l'apnea.
E' piu' forte la voglia di proseguire in questo sogno, in questo oblio.

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