"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

Gli ultimi commenti ...

giovedì, maggio 29

Spire di vento

Le coccinelle si rifugiano nella loro corazza a riva, sui pali di legno issati a sostenere i salvagente.
Le morte conchiglie si stagliano precise su questo piccolo deserto, prima nascoste da una pettinata e ferrosa sabbia.
Il vento colpisce da tramontana, poi da maestrale e poi ruota ancora le bandiere a schivare lo scirocco.
E il mare, amico mio severo, mi richiama a se.

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domenica, maggio 11

Il libro dei mutamenti

Oggi stavo al mare, facendo il mio lavoro, quando mi ricordo di aver portato con me un libro assai caro (affettivamente). Eh si, perchè mi ha sempre aiutato quando avevo domande nei confronti di me stesso. Soprattutto domande delle quali conoscevo, ma senza ammetterle, le risposte: Il Manuale del Guerriero della Luce di Paulo Coelho.
Molti condannano questo autore o perchè troppo new age, o perchè troppo religioso, o perchè troppo citato, o perchè troppo.
Io lo stimo, mi piace, lo leggo e mi ci commuovo pure.
Questo librettino piccolo piccolo è da anni il mio I-Ching. Faccio una domanda al libro e apro a caso, cercando di non farlo sempre dalla parte centrale. Ma tanto alla statistica chi ci crede? E' più bello credere all'oracolo.
Oggi per la prima volta ho fatto un'orecchietta in fondo alla pagina, forse ciò condizionerà tutte le future estrazioni ... ma valeva la pena.
Prima di riportare il brano interessato, vi copio e incollo ciò che wikipedia dice dell'I-Ching:

Libro dei Mutamenti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Libro dei mutamenti[1] (易經 pinyin yì jīng, Wade-Giles I Ching[2]), conosciuto anche come Zhou Yi 周易 o I Mutamenti (della dinastia) Zhou è ritenuto il primo dei testi classici cinesi sin dalla nascita dell'impero cinese (II secolo a.C.). È sopravissuto alla distruzione delle biblioteche operata dal "primo imperatore", Qin Shi Huang Di.

Lo Yi Jing è diviso in due porzioni, jing 經 o 'classico' e zhuan 傳 o 'commentario', composti in momenti differenti ma tramandati come testo unico da due millenni circa. La porzione jing è composta da sessantaquattro unità, ognuna basata su un esagramma (gua 卦) composto di sei linee che sono o continue (---) rappresentanti il principio yang o interrotte (- -) rappresentanti il principio yin.

Considerato da Confucio libro di saggezza è utilizzato principalmente a scopo divinatorio.

Storia [modifica]

Anche se la tradizione attribuisce la scrittura della porzione jing al re saggio fondatore della dinastia Zhou occidentale (il re Wen, che regnò tra il 1099 e il 1050 a. C.) e a Zhou Gong 周公 (morto ca. 1032 a.C.), ed anche se probabilmente contiene materiali di quell'epoca, è probabile che riceva la struttura che accettiamo come definitiva solo alla fine della dinastia Zhou occidentale o addirittura all'inizio del periodo Zhou orientale.

Tradizionalmente si credeva che i princìpi dell'Yi Jing avessero avuto origine dal leggendario eroe Fu Hsi (伏羲 Fú Xī). Questa tradizione lo vede come uno dei primi sovrani della Cina (date tradizionali a.C.), a cui sarebbero stati rivelati i trigrammi (八卦 bā gùa), in maniera soprannaturale. A partire dal tempo di Yu (禹 Yǔ), i trigrammi erano stati sviluppati in esagrammi (六十四卦 lìu shísì gùa), che erano stati registrati nella scrittura Lian Shan (《連山》 Lián Shān, detta anche Lia Shan Yi). Lian Shan, che in cinese significa "montagne continue", comincia con l'attuale esagramma n.52 (艮 gèn), che rappresenta due montagne una sopra l'altra e che si ritiene sia all'origine del nome stesso della scrittura.

In uno dei più importanti commentari al testo ('Xici zhuan' 繫 詞 傳) si dice "Il Libro dei Mutamenti è alla pari dei cieli e della terra e quindi è in grado di valutare perfettamente la via dei cieli e della terra" (yi yu tian di zhun, gu neng mi lun tian di zhi dao 易 与 天 地 准,故 能 彌 綸 天 地 之 道). L'I Ching è stato infatti spesso inteso come un microcosmo che comprende in se la via dell'universo.

La filosofia del "cambiamento" derivante da questo e da altri testi ha influenzato notevolmente la letteratura e l'amministrazione del governo della dinastia Zhou. Essa venne elaborata nel tempo e l'Yi Jing era completo all'incirca al tempo di Han Wu Di (漢武帝 Han Wu Di), durante la dinastia Han (200 a.C. circa). Quasi tutti i commentatori confuciani hanno studiato e commentato il testo, ed i primi commentari canonici al testo (Yi zhuan 易 傳) vengono attribuiti allo stesso Confucio. Comunque il testo non è stato fondamentale solo per i confuciani ma anche per i Taoisti, ed è stato utilizzato anche da molti buddisti. Dalla data della sua prima pubblicazione (parziale) in latino (1687) è diventato anche il più conosciuto testo cinese in occidente.

Fu fondamentale, per la sua diffusione in Europa, l'introduzione di Carl Gustav Jung alla traduzione di tedesca di Wilhelm del 1924.

Note [modifica]
^ La traduzione dal cinese all'italiano a cura della Fondazione Eranos di Ascona, preferisce tradurre "I" con "versatilità" invece di "mutamenti".
^ A seconda della romanizzazione utilizzata vengono usati anche altri nomi: I Jing, Yi Ching, Yi King.
^ Richard Wilhelm, I King (Il libro dei mutamenti), Astrolabio, Roma 1949

Bibliografia [modifica]
(EN) Edward Shaughnessy. I Ching: The Classic of Changes. Ballantine Books, 1998. ISBN 0345362438

Voci correlate [modifica]
Casualità
Sincronicità
Richard Wilhelm
Carl Gustav Jung

Ok, lo so, vi annoio con wikipedia, ma è troppo divertente hypernavigare per le idee che associo.
E poi ho escluso tutta la parte della consultazione, non era il caso.
Tutto questo per cosa? Per una domanda? Ma da dove viene questa domanda? Da dove sgorga? Dove si genera? Di quale necessità è figlia?

Tratto da Manual del guerrero de la luz, di Paulo Coelho, Editorial Planeta (Barcelona - ES), 25esima edizione, pag. 98:

El luchador experto aguanta insultos; conoce la fuerza de su puño, la habilidad de sus golpes. Ante un oponente desprevenido, le basta mirar al fondo de los ojos para vencerlo sin necesidad de llevar la lucha a un plano fisico.
A medida que el guerrero aprende con su maestro espiritual, la luz de la fe también brilla en sus ojos, y él no precisa probar nada a nadie. No importan los argumentos agresivos del adversario, diciendo que Dios es una superstición, que los milagros son trucos, que creer en ángeles es huir de la realidad.
Como buen luchador, el guerrero de la luz conoce su inmensa fuerza, pero jamás lucha con quien no merece el honor del combate.

Mettersi lì a ricopiare brani interessanti è sempre stato il mio metodo di studio. Ti obbliga a r-i-p-e-t-e-r-e tutte le parole nella loro concatenazione con assoluta pazienza, tanto che ti invade la mente tutto il senso celato dagli spazi e dai suoni che pensi ripetendo senza voce proferire.
E proprio mentre ricopio dattilografando mi rendo conto che non era questo il brano che volevo citare, ma bensì un'altro che non riesco a trovare in nessun modo. Come sempre l'oracolo mi strappa un tenero sorriso dalla bocca ...
E non voglio credere di aver sbagliato io a fare la piega sul foglio di carta, no.

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giovedì, maggio 8

taijin kyofusho

Ho cercato, dopo aver letto un post di Museum, chi o cosa era Taijin Kyofusho. E su wikipedia ho trovato questo:

Taijin kyofusho
From Wikipedia, the free encyclopedia
• Have questions? Find out how to ask questions and get answers. •

Taijin kyofusho (対人恐怖症, TKS, for taijin kyofusho symptoms), is a Japanese culture-specific syndrome, Culture-Bound Syndrome, (cultural disorder, or mental illness).

The term taijin kyofusho literally means the disorder (sho) of fear (kyofu) of interpersonal relations (taijin). Dr. Morita Masatake (also known as Morita Shoma) described the condition as vicious cycle of self examination and reproach which can occur in people of hypochondriacal temperament.

In the West, taijin kyofusho is usually described as a form of social anxiety (social phobia), with the sufferer dreading and avoiding social contact. However, instead of a fear of embarrassing themselves or being harshly judged by others because of their social ineptness (as in cases in the Western world), sufferers of taijin kyofusho report a fear of offending or harming other people. The focus is thus on avoiding harm to others rather than to oneself.

In the official Japanese diagnostic system, taijin kyofusho is subdivided into the following categories:
Sekimen-kyofu, the phobia of blushing
Shubo-kyofu, the phobia of a deformed body, similar to Body dysmorphic disorder
Jikoshisen-kyofu, the phobia of eye contact
Jikoshu-kyofu, the phobia of having foul body odor

Since it is not prevalent in American culture, taijin kyofusho is not detailed in the DSM IV. This is under debate, however, as symptoms indicative of taijin kyofusho are sometimes found in patients in the United States.

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Treatment

The standard Japanese treatment for taijin kyofusho is Morita therapy, developed by Dr. Morita Masatake in the 1910s as a treatment for the Japanese mental disorders taijin kyofusho and shinkeishitsu (nervousness). The original regimen involved patient isolation, enforced bed rest, diary writing, manual labor, and lectures on the importance of self-acceptance and positive endeavor. Since the 1930s, the treatment has been modified to include out-patient and group treatments; this modified version is known as neo-Morita therapy.

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See also
Hikikomori
NEET
Anthropophobia

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References
Suzuki K, Takei N, Kawai M, Minabe Y, Mori N. (2003). "Is Taijin Kyofusho a Culture-Bound Syndrome? [letter]". Am J Psychiatry 160(7): 1358. full text
Maeda F, Nathan JH (1999). "Understanding Taijin Kyofusho through its treatment, Morita therapy". J Psychosomatic Research 46(6): 525-530. PDF version



Magari Museum intendeva questo brano



Grazie Museum!!!

martedì, maggio 6

Meme e sempre me

Regole:

a) indicare il blog che vi ha nominato e linkarlo;

b) inserire le regole di svolgimento;

c) scrivere sei cose che vi piacciono;

d) nominare altre sei persone affinché proseguano il meme;
e) lasciare un commento sul blog dei sei prescelti amici memati.
Tutto chiaro??? Le cose che sapete già, tipo musica, teatro, archeologia, montagna e cibo, saranno taciute.

Svolgimento:

a) Mi ha nominato la dottoressa Dressel col suo blog http://maestro-e-margherita.blogspot.com

b) vedi sopra.

c) mi piace: 1) I films di Jan Svankmajer
2) Circondarmi di gente interessante
3) Comprare nuovi strumenti musicali/elettronici
4) La doccia calda calda calda per ore ore ore
5) Guidare fino alle terme vicino al lago di Bolsena, con corredo di
amici, belle donne, brachetto frizzante, griglia e ciccia
6) Viaggiare nella natura (in qualsiasi modo sia possibile)

d) http://cafeabsurd.blogspot.com/
http://lowcostgeneration.blogspot.com/
http://geoportu.blogspot.com/
http://memoriediunpescerosso.blogspot.com/
http://sgamopoli.blogspot.com/
http://noneraprevisto.blogspot.com/

Ho barato un pò e spero di non offendere nessuno ...

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