"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

Gli ultimi commenti ...

mercoledì, agosto 4

Slow Motion



stringi in pugno il tuo accendino ... ti concentri sulle ultime quattro dita e i metacarpi e fletti le falangi ... sollevi il pollice e i solchi del tuo polpastrello si incrociano a quelli del rullino detonatore ... tutto molto lentamente, come se la vita fosse dividibile in singoli frammenti da 25esimidisecondo ... pausa ... rifletti ... potrebbe far cilecca ... poi ci credi ... e succede ... fletti l'ultima articolazione interfalangea e la pietra focaia grida al mondo che ti odia ... sempre più lentamente ... l'apice del primo dito si schianta dopo varie oscillazioni in aria e libera il genio nella lampada ... sulle prime non ci crede neanche lui, poi si espande e soffoca d'aria e si ubriaca ... stelle comete volano ad urtare le ordinate e permalose molecole di metano mentre l'ossigeno si prepara a rubargli elettroni ... si scatena l'inferno!

lunedì, luglio 12

nell'immota quiete del'inerzia




In ogni cosa che dimenticherai
è li che sono io
in ogni ombra delle tue percezioni
io mi nasconderò
come un'illusione
immobile sarò
e dal tuo sguardo fuori fuoco
apparirò improvvisamente
e più mi cercherai
e più dovrai fermarti
e più mi stringerai
e più ti sfuggirò
sarò tuo nella resa
quando sarai sconfitta

venerdì, febbraio 12

LASER BOA




E' un buio oscuro a circondarmi... freddo e buio.
Mi immobilizza quasi lasciandomi senza fiato, solo un sottile filo d'aria mi vibra nella gola, come se mi fosse concesso di rimanere al confine per testimoniare.
mi sento toccare da mille e mille scaglie che non distinguo dalla mia pelle, mi circondano con delle spire sempre più strette fino a che non cominciano a brillare in rombi dai bordi colorati di rosso e blu. Rombi che sbocciano in fasci di luce che arrivano ovunque ... ad infinite distanze.
Io comincio a scivolare ed arrotolarmi con esso, con questo freddo essere che ha cambiato la mia forma nella sua. La mia testa si protende sulla sua a sovrastarla e vibriamo veloci come saette verso dei punti luminosi nel vuoto.
Vedo galassie e nebulose passarmi accanto senza voltarmi, non ne ho bisogno se i miei occhi si avvicinano alle tempie, anche il freddo è ormai un ricordo lasciato indietro.
In questo volo sinusoidale non ho peso, e il tempo si contorce nei pensieri di ciò che ero. Vedo la terra e il sole per ciò che sono in tutti i possibili punti.
Io e il mio omologo viaggiamo in ogni direzione come fotoni paralleli ... e come noi intere popolazioni di altri sè.
Colto da appetito e ambizione decido di superarmi ... mi allungo a toccare con la lingua chi sta davanti a me e mordo la sua coda ... mordo e succhio e inghiotto quanto più veloce posso questo pasto di luce.
Non so come possa raccontarlo ma il suo corpo si curvò in un cerchio e quando inghiottii la mia stessa testa ogni luce sparì ...

E' un buio oscuro a circondarmi... freddo e buio.

lunedì, febbraio 8

Contatto



Ho pescato uno spettro dallo specchio nel pozzo, l'ho nutrito delle mie paure e l'ho legato a me per sempre.
Non sapevo come fare ... non sapevo neanche cosa stessi facendo.
Dallo spavento iniziale rimasi senza fiato, quasi svenni ...
Mi salvò un solo pensiero fatto di calma assoluta.
Come il cane al suo padrone lo spettro si fermò in attesa di ordini, e io lo fissai come un funambolo fissa il suo traguardo all'altro capo della corda tesa.
Entrai in me in un modo inconsueto, entrai in lui al contempo.
Lo mossi come si può muovere una mano e lui mi insegnò i segreti dell'abisso.
Diventammo un'unica moltitudine.

mercoledì, gennaio 27

Ragazza Fantasma

ti ho uccisa e non lo sai

non chiedermi perchè

volevo solo che tu mi proteggessi da lassù

ma ora mi manchi

volevo renderti potente in paradiso

ma ora ho bisogno di te

dammi un segno del tuo ritorno e io ti raggiungerò

Archivio blog