"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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lunedì, giugno 18

Destinazione Capocotta Sunset

Non credevo di dormire così tanto ... eppure esco puntuale da casa. 8.20 in tempo per scavalcare il tornello del trenino ed andare verso levante.
Scendo e insieme a me una valanga di disperati che altro non aspettavano che stressarsi coi mezzi pubblici di domenica ... d'estate ... al mare ... destinazione Capocotta Sunset!
Sempre puntuale incontro la ciclista ... lei prende il treno con la bici, e poi pedala. Giustamente ma chi glielo fa fare di respirarsi odore di ascella pezzata di buon mattino. Ma a me non frega molto, io ho la musica nelle orecchie ... voi penserete che l'odore mica si ascolta ... eppure la musica giusta per svegliarsi attiva una specie di sinestesia dei sensi, un gradevole tappeto sonoro che ti ovatta un pò tutto per generarti suoni dentro... quasi ad immaginarseli.
Traffico, l'autista anche lui un pò perso dentro ai fatti suoi, arrivo tardi di 5 min... e trovo i vigili in spiaggia, spariscono cani e nudisti e si monta la postazione, in attesa di un tenero e giusto cazziatone.
La giornata scorre veloce e viene il pigro pomeriggio ... non cederò alle tue lusinghe mio caldo sole a picco torreggiante!
Sono le 17.30, liquido amici ed avversari di scacchi, libero i bibitari da questo gioco di un-due-tre-stella e mi immergo in un sogno...



Mi risveglio alle 19.30, tramonto Dar Zagaja a Capocotta, due trans in un tramonto da cartolina nuotano urlandosi ispaniche bestemmie e povero il coccodrillo gonfiabile, unico palloncino fuor di pelle, a far da cavallo marino ad uno di questi due signori in pausa.
Mio cugino a sognar con me di fare cinema, come fosse solo una sequenza di fotogrammi. Una testimonianza della cretività marina.

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