"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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martedì, giugno 26

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La domenica alle 18.30 è l'ora in cui vuoi andare via ma non ce la fai ...
E' quel freddo che eviti nelle giornate fredde di Maggio, mentre Roma è calda da noi giù nella giungla tira il vento... da Scirocco, poi Ponente, Maestrale, Maestralone, Libeccio, Libeccione; ed io come un surrogato di bandiera rossa usavo la bussola della mela, poi le mappe Google della Lega ... quelli seri.
E' in quella afosa domenica di tanti anni fa che capii cosa rischi di tuo, quando il mare tirava forte verso Sud, mentre un vento caldo ci picchiava... il mare voleva giocare solo con se stesso.
Per fortuna ce n'è solo una ogni stagione, quella che ti svolta tutto in discesa ... una specie di esame da superare per essere in regola con gli impegni.
Ora Capo-cotta ha retto la prima ondata di caldo ... sono pronto, in guardia!



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