"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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lunedì, gennaio 21

Questa strana città ... 2 la vendicanza ... 2 BIS

Miei cari, anzi no, miei diletti, anzi no, miei stupendi, anzi no ... Miei. Come ve la passate? e come ve la ripassate? ma lasciamo perdere ormai il passato e' andato e il futuro chi lo sa? Neanche il presente e' certo ... sto iniziando a scrivere come Gregorio (che il potere me ne salvi - e che lo sforzo sia con te Grex). Proseguo con l'elenco sempre mancante e, ahime', infinito di avvenimenti strani che costellano "questa strana citta'" (gli autoriferimenti sono del tutto causali). Una volta ho visto (una sola?) un clown a mezzanotte nell'internet cafe' sulla Rambla che chattava, ormai nulla di cui stupirsi, forse era in pausa (internet) caffe'. Mi piaceva il modo in cui spiccava e la severita' del suo sguardo ormai rapito dal monitor (mentore, mentira, mentina ... il deliquio non s'arresta, pardon). Ancora mi chiedo se e' cosciente del suo abbigliamento o se in totale indifferenza ha smesso di godere del suo teatro permanente. E gli altri, passate ore in sua vicinanza ci facevano ancora caso? Fossi stato il solo? Non so e no pasa nada, ma non voglio dimenticare mai piu' tale esempio di fusione tra pubblico e privato (nessun riferimento alle cronache berlusconiane).
Proseguo, entonces, nel mio pellegrinaggio mentale alla caccia di ricordi curiosi ... (apro parentesi ... perdonatemi questo insolito e sporadico esperanto di mia (in)con(s)ce(n)zione, ... chiudo parentesi) Dicevo, anzi scrivevo, anzi no ... digitavo (e tuttora) che vorrei riportare alla mente e apportare alla vostra anche di uno strano clochard che alleva gatti insegnandogli a bere dal biberon, di modo che il turista, impietosito e
intenerito di fronte a questa cartolina da idea regalo, magari gli tiri qualche moneta nella cesta. Perche' algi uomini piacciono gli animali che si comportano da uomini? Non sara' che cosi' giustifica come uno scambio alla pari i suoi comportamenti da animale? Peccato che tra un gatto e un porco ne passano di differenze ... Ed ora, sorpassando sui danzatori di breakdance e sui suonatori di dixie (con tanto di trombone e percussioni fatte a mano con vecchie grattugie per il parmigiano) vado a narrare di un coro gospel molto speciale, anche se canta in playback. D'altronde e' comprensibile trattando di marionette ... non so come descriverlo, ma era molto fico! Portei andare avanti per ore, ma, un po' perche' sto finendo il credito e un po' perche' sto cominciando a scandire ad alta voce ogni parola che compongo con i tasti della computadora - con voce metallica per giunta, tipo robotonto - vi lascio. Si! secco e conciso senza false vergogne. Eh, lo fanno ... lo fanno! Adios y Suerte a todos Bella per
tutti, belli per tutte ...
Alessandro alias Haikel alias Bak

ps. per Kid A oggi ho sfoggiato il mio magro repertorio di russo al lavoro con una tizia dalla grande madre e grazie a te mi sono vantato del mio perfettissimo "SPASIBA" che non risulta nell'usuario del turista per caso ... bellah, e spasiba di cuore. Certo se era bona era meglio, ma va bene cosi'.

POSTED: 02-12-2004

Ho sempre avuto questa passione per i clown ... forse e' colpa di Jack Nickolson.
E' sempre piu' strana questa strana citta' ai miei occhi, soprattutto ora che me la rileggo da solo. Soprattutto ora che rileggo il mio stesso entusiasmo dopo un bel pezzo di tempo.
E voi vi rileggete mai? Provateci, e' come ascoltare la propria voce registrata. Possiede un eco falsato (o farsato?), ma soprattutto non proviene da noi ... non rimbomba prima nella nostra testa e poi in quella degli altri.
Il modo in cui un mezzo ripropone la tua voce (o scrittura o immagine che sia) vuole essere piu' o meno uguale per tutti, piu' o meno pseudodemocratico. Ma alla fine non ti piace mai al 100%, facci caso, anche se sei un/a cantante o un/a modello/a o uno/a scrittore/trice; ti manda in paranoia, ti rende fragile perche' ti fa sentire inadeguato, imperfetto ... o almeno te lo fa credere.
Non so perche' mi sto riscrivendo e autocommentando. A Roma si dice "Te la canti e te la soni", beh, si ... questo blog e' nato anche apposta ;-)
Confesso che mi e' sempre piaciuto sfidare me stesso e gli altri, almeno su certi piani. L'importante e' sempre stato distinguersi, essere diverso ... un extra-qualcosa.

O<-<

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