"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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mercoledì, giugno 13

Come travolto da un'onda del mare

E' inaspettato e sorprendente ciò che riserva il destino. La solitudine e la mancanza di dialogo sono capaci di spezzare una persona ... al punto di rendere reali i suoi stessi terrori. Come se un'ombra prendesse vita e cercasse di sostituirsi a noi. Forse nel tentativo di ristabilire l'equilibrio.
Quanto dolore. Quanta sofferenza. E nessuno al nostro fianco per asciugare le lacrime. Dopotutto ci siamo messi in castigo da soli.
Una parte di noi muore, una nuova nasce. Sono le scelte che fanno la differenza.
Non dimenticherò mai quando il mio migliore amico mi disse: "Non bisogna mai vergognarsi di essere buono".

O<-<

2 commenti:

Casa Russia ha detto...

la vergogna la provi quando sei nulla

Domhir Muñuti ha detto...

Quale che sia l'evento, sento che l'onda del destino sta per trascinarti in un altrove pieno di te. E qui arriva il bello, che è anche il buono, se è bello davvero.

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