"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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mercoledì, aprile 4

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ciao mi amor
ho fatto un sogno assurdo
eravamo insieme in un posto che sembrava b** mischiata con o****
e c'erano j**** e r***
poi finivamo in mercato arabo
e faceva un gran caldo
e io capivo il loro dialetto e loro il mio
ma non sapevamo dove stavamo
che paese era
pensavo fosse il marocco
invece era l'algeria
che bello
il signore che ci ha detto il posto
ci ha fatto delle foto a 2 euro l'una
che si sviluppavano subito
quando gli ho chiesto di vederle mi ha detto di si
e non erano foto normali
ma foto dei miei ricordi mai esistiti
me ne ricordo una sola
io con mio padre sulle scale di un metro
avevamo circa la stessa età

O<-<

1 commento:

Anonimo ha detto...

scrivi bene, sei scorrevole, originale ed hai fantasia.
per nessuno è facile e tutti combattono le proprie battaglie quotidiane.
belllllllllla

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