"…por eso he soñado con una obra que no se encajase en ninguna categoria, que en lugar de pertenecer a un género, los contuviese todos; una obra dificil de definir y que habría de definirse justamente por esa carencia de definición; una obra de la tierra en el cielo y del cielo en la tierra; una obra que fuese el punto de reunion de todos los vocablos diseminados en el espacio cuya soledad y desconcierto no podemos ni imaginar; el lugar, más allá del lugar, de una obsesión por Dios, deseo no colmado de un insensato deseo; un libro, por último, que sólo se entregase por fragmentos, cada uno de los cuales fuese el inicio de un libro."

Tratto da El libro de las preguntas – volumen II di Edmond Jabès, ediciones Siruela, El antelibro III, pagina 261. Trovai questo libro in casa di Didac e lo aprii a caso.

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sabato, marzo 17

i-mitation of life


Ogni essere solido, entusiata delle nuove risorse dell'immaginario colletivo, sperimenta la creazione del suo avatar ... della sua rappresentazione piana e semplice. E' esplosa una nuova e aristotelica moda in cui tutti imitano se stessi, in cui tutti proiettano la propria vita su 2 dimensioni.
Molti addirittura scambiano le proprie creature con gli altri: nascono storie di amore, guerre, partite a scacchi ... una società parallela con relazioni ed emozioni nuove ... inaspettate.
Se non fosse che tutto scivola via dal foglio, tutto sfugge via dal quadro, incontrollabilmente.
Si può errorneamente credere che siano i gruppi sovversivi ad alimentare questo moltiplicarsi di esserini, ma nessuno ha pensato di porre freno alla macchina mediatica della pubblicità.
Come un polpo dai milioni di tentacoli, la struttura unidirezionale del messaggio è entrata in ogni casa, in ogni pertugio dell'attenzione pubblica, in ogni singolo soggetto ricevente connesso alla rete.
Tony Montana fugge ... ma non più dai suoi inseguitori - che ormai restano disorientati come contadini sudanesi in uno sciame di cavallette - bensì da se stesso, dai suoi confusi pensieri ... in cerca di un rifugio per riflettere e capire cosa stia succedendo.
Camminando nell'ombra di un vicolo pensa alla sua bella, alla sfumata occasione di un saluto. Ormai stanco si accosta dietro un bidone della spazzatura con una gran voglia di morire per non soffrire più.
La notte soprassale con il freddo vento della città, mentre Tony sogna ...

Una porta si delinea nel buio. Una chiave nella sua mano si illumina, sopra c'è uno strano stemma ... un numero: 22.
La inserisce, e senza girare la serratura scatta da se. La porta si apre ed affaccia su un mondo 3D dove l'immagine di Pegaso vola verso di lui radiando una luce ... un aura. Sullo sfondo milioni di coppie di linee elicoidali, unite assieme da sottili filamenti, formano uno spettacolo frattale di catene. Mentre Pegaso si avvicina, Tony riconosce l'immagine vista mille volte nei libri del DNA, ma qualcosa non torna ... la catena è interrotta in certi punti ... manca un anello a tutta quest'armonia.
La luce emessa da Pegaso aumenta col ridursi della distanza ... un sibilo cresce ... un suono puro come quello di un diapason ... lo sfondo oscilla sempre più veloce fino a sfocarsi ...
Le labbra di Pegaso si muovono ma la luce è troppo forte ... troppo forte. Un bianco accecante si stampa nella sua mente. Poi buio. Una voce.
"Solo tu puoi ricomporre l'ordine che hai turbato. Alla fine di tutto c'è un nuovo inizio ed una nuova fine. Cerca dentro di te il gradino mancante che conduce alla soglia di tutte le porte".

Un brusco risveglio. Un confuso ricordo. Il camion della spazzatura. Un'altra fuga.

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4 commenti:

s(k) ha detto...

Il post non l'ho ancora letto. Però qui ci sono gli Oscar Mondadori in offerta. Oggi ho comprato "Invisible monsters".
Lo leggo, se ce la faccio, e ti faccio sapere. Discorso più o meno simile per il tuo post.
Ciao.

Unknown ha detto...

Letti tutti i libri di palahniuk sarai pronto per leggere stranger than fiction, non so se è edito in italia ma ti aiuterà a capire come lavora e da dove trova spunti. Molto dei suoi libri non è lontano dalla sua esperienza personale. Molto interessante per chi vuole scrivere sul serio.
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Domhir Muñuti ha detto...

A me basterebbe un gradino che mi portasse alle soglie della vita post-universitaria..
La tua penna digitale è in forma, anche se continua a sfuggirmi il senso del discorso. Ma è colpa della mia pigrizia.

Esistono, io so, giorni in cui una parola arriva da chissà dove e scioglie ogni nodo in un colpo solo. Domani?

Unknown ha detto...

l'impossibile non c'è ... se ci fosse sarebbe possibile. Si può parlare di ciò che non è senza farlo essere? Credo sia impossibile.

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